Comune di Ono San Pietro

Il Comune

Piazzale Donatori di Sangue, 1
25040 – Ono San Pietro
Tel. 0364/434490 – 436098
Fax0364/434030
info@comune.ono-san-pietro.bs.it

Sindaco: Elena Broggi

Informazioni Generali
Abitanti:
988
Altitudine:
516 m s.l.m.
Mercato:
1° e 3° lunedì del mese
Festa patronale:
Sant’ Alessandro, 26 agosto, festeggiato l’ultima domenica di settembre

Manifestazioni e Ricorrenze

  • Festa di San Pietro: 29 giugno
  • Presepe Vivente: dal 24 al 26 dicembre

Il comune di Ono San Pietro si espande sul cono di deiezione della Concarena formato dall’escavazione del torrente Ble. Nel territorio sono presenti doline (in dialetto camuno bìs) ed effetti di carsismo che provocano soventi smottamenti.
In passato il comune di Ono San Pietro era famoso per le sue calchere e per le cave di marmo occhiadino. Sono state ritrovate sei calchere, in uso fino agli anni ’50.

La vicinanza all’area delle incisioni rupestri della Val Camonica e alcune caratteristiche geomorfologiche, ambientali e sovrapposizioni storiche consentono di ipotizzare, già nella preistoria, frequentazioni, se non addirittura insediamenti umani, sul territorio che si stende ai piedi della Concarena. Il poggio su cui sorge la chiesa di S. Pietro ha caratteristiche ricorrenti in numerosi siti dove si sono trovati resti di insediamenti preistorici: orientamento Est-Ovest, pianoro ai piedi di un pendio, vicinanza dell’acqua del Re e della sorgente in località Prati e, da ultimo, la presenza della chiesa di S. Pietro, possibile sovrapposizione cristiana su un luogo di culto più antico.

Il centro storico ha un chiaro impianto medioevale, con case costruite in grossi massi di pietra locale, a volte ben lavorati e disposti elegantemente negli spigoli, in altri casi più semplici e sovrapposti a secco o uniti da calce fabbricata con i sassi della Concarena. Si trovano piccoli cortili, involti, arcate, portali con portoni di legno corroso e misteriosi catenacci in ferro battuto. In un concio murato, accostato a due portali in granito, un’incisione che rappresenta un candelabro, può essere segno di una possibile presenza nel paese di ricchi commercianti ebrei. All’inizio del paese è stata conservata e ristrutturata una calchera, nella quale, come in molte altre in Ono, Cerveno, Losine e Breno si ricavava, nei secoli scorsi la calce, con un lavoro faticoso e difficile che durava ben sette giorni e sette notti, dava da vivere a parecchie famiglie del paese, che si tramandavano il lavoro di padre in figlio: serviva per fare la malta e per la disinfezione delle cantine e delle stalle e per i parassiti della vite.

Le prime notizie su Ono S. Pietro risalgono alla fine del XIII secolo d. C., al periodo in cui si andava strutturando, in Val Camonica, il paesaggio agrario. Il paese è sempre stato legato alle tradizioni contadine della Val Camonica.

Con la conquista della Valle da parte di Venezia aumenta l’importanza dei giacimenti di ferro presenti a nord ovest dell’abitato.
Dell’antica attività mineraria rimangono ancora oggi numerose testimonianze.  L’economia, per molti secoli, ha poggiato su attività tipiche di un territorio montano: agricoltura e allevamento di sussistenza oltre allo sfruttamento delle risorse naturali, boschive e minerarie. Un’attività poco nominata, ma di assoluto rilievo è la produzione della calce, necessaria a costruire i paesi dell’intera Valle. La calce veniva prodotta quasi tutta nel tratto che da Angolo a Ono S. Pietro.

Nel 1927 Ono S. Pietro perde la propria autonomia e diventa frazione di Capo di Ponte; è l’anno in cui il regime fascista sopprime tanti piccoli comuni per poterne controllare meglio la popolazione. Vent’anni dopo la popolazione non aveva ancora accettato questa imposizione tanto che nelle prime libere elezioni amministrative del 1946 si astenne dal voto in segno di protesta per la mancata ricostituzione del Comune autonomo. Finalmente nell’agosto dei 1947 giunse il provvedimento governativo che consenti anche a Ono S. Pietro di tornare ad esercitare la propria autonomia. In tale occasione un folto gruppo di cittadini, penetrato nella sede comunale di Capo di Ponte, si riappropriò di bandiera, registri e suppellettili. La costruzione della strada provinciale, avvenuta sei anni dopo, che consentiva di raggiungere la SS 42 evitando Capo di Ponte, oltre ad essere vissuta allora dagli abitanti in termini di rivalsa nei confronti del fu capoluogo, si confermò come un elemento di apertura al territorio, consentendo a Ono S. Pietro di inserirsi nel processi, spesso tumultuosi che portarono l’Italia e, se pur più lentamente, la Val Camonica a passare da una economia e cultura contadina alla successiva società industriale e all’attuale postindustriale.


Da vedere:

Gruppo della Concarena: nella parte mediana della Valle Camonica, percorsa per tutta la lunghezza dal fiume Oglio, si innalza questa splendida, affascinante e misteriosa montagna: il gruppo della Concarena. Dal punto di vista geologico la montagna è formata prevalentemente da calcare ovvero carbonato di calcio, derivata dalla sedimentazione di materiale organico depositatosi sul fondo di un antico mare intorno a 200 milioni di anni fa. Alle sue pendici, su un conoide di deiezione sorge il piccolo borgo di Ono San Pietro. I suoi abitanti sono chiamati in dialetto “ i calcherocc da Do”.Questo soprannome deriva dal fatto che anticamente per integrare il reddito, alcune famiglie producevano la calce attraverso fornaci; queste hanno una storia particolare e affascinante fatta di antichi gesti, sapienza, sudore e fatica. E’ una storia che narra di uomini, pietre, legna e fuoco in armoniosa sintonia.

Parrocchiale di Sant’Alessandro martire fu iniziata dal 1798 e solo nei primi decenni del 1800 fu portata a termine. Contiene alcuni dipinti del 1600 provenienti da altri edifici religiosi e l’ancona dell’altare maggiore porta la data del 1713 e fu eseguita dall’intagliatore Buccella, di Vezza d’Oglio, su disegno del Rusca. Sempre del 1713 è la Via Crucis. In sacrestia è degno di menzione un grande armadio del 1700 e in canonica è conservata una tela raffigurante una Madonna col Bambino attribuita a Jacopo Negretti, detto Palma il Giovane. Il bene componente ha pianta rettangolare e una unica navata coperta da una volta a botte con lunette, mentre il presbiterio da una cupola a base quadrata . Dal presbiterio è possibile accedere alle sacrestie: la sacrestia ” vecchia” è posta a sinistra rispetto all’ingresso, mentre la sacrestia “nuova” a destra. La struttura verticale dell’intero bene è in muratura portante continua e le pavimentazioni sono in piastrelle ceramiche policrome posate a formare motivi geometrici. La superficie interna è intonacata e dipinta, mentre quella esterna è semplicemente intonacata e tinteggiata. Il campanile, posto sul fianco nord dell’edificio, ha struttura portante in muratura continua in conci di pietra e cella campanaria; la copertura è piana con quattro merli agli angoli.

Chiesetta di San Pietro in Circolo si trova su un piccolo dosso, in bella posizione panoramica. Il campanile risale al 1500, mentre sull’architrave della sacrestia è visibile la data 1671, che indica probabilmente dei lavori di restauro o un ampliamento dell’edificio preesistente. All’interno si trova una navata di stile romanico, ci sono tracce di affreschi e una pala del ’600. La facciata esterna è in conci di pietra chiara locale, liscia, in stile romanico lombardo mentre il campanile in granito è del ’500 con quattro bifore nelle cella campanaria. In questa chiesetta si trovano tracce di affreschi e una pala del 1636 raffigurante i Santi Pietro e Paolo.

 

Mappa del Comune: