Comune di Berzo Inferiore

Il Comune
Piazza Umberto I – 25040
Tel. 0364/40100
Fax 0364/406321
info@comune.berzo-inferiore.bs.it

Sindaco: Sergio Damiola

Informazioni Generali
Abitanti: 2435
Altitudine: 356 s.l.d.m.
Mercato: martedì

Manifestazioni e Ricorrenze
Festa di S. Glisente: l’ultima domenica di luglio Festa del Beato Innocenzo da Berzo: 3 marzo Sagra della chiesetta degli alpini di Zuvolo: 15 agosto Festa del S. Lorenzo: 10 agosto

Storia, Arte, Cultura
La zona di Berzo Inferiore era frequentata e abitata dagli antichi Camuni fin dalla preistoria, che vi transitavano, risalendo la Val Grigna, per raggiungere i passi montani che collegavano le valli contigue (Passo Maniva, Passo Corcedomini). Era probabilmente la propaggine più a nord del lago d’Iseo o il confine di una vasta palude che giungeva anche alle pendici dei colli a nord dell’abitato di Berzo. I Romani, dopo aver conquistato la Val Camonica, fecero passare per Berzo un ramo della via Valeriana; un’epigrafe romana attesta come a Berzo venissero onorate le “Fonti Divine”. Le terre del Comune di Berzo prospicienti l’Oglio, confinanti con il Comune di Esine, sotto il dominio longobardo appartennero al “gasindo”, un vassallo di rango inferiore del re Desiderio, che nel 774 lasciò per testamento la volontà di vendere la corte di “Bergis” (Berzo): questo è il primo atto in cui viene nominata la zona. Un documento attesta la cessione, avvenuta nel 960, di proprietà berzesi dal Vescovo di Cremona al Conte di Lecco. Nel Medio Evo anche a Berzo sorgeva un castello, di cui ora non si hanno più tracce: è menzionato soltanto fra le tante proprietà della potente famiglia dei Conti Lambertini. La diaconia di Berzo fu la prima, in ordine alfabetico, a essere nominata tra quelle dell’antica pieve di Cividate, che aveva competenza amministrativa religiosa sulla media Val Camonica. Intorno al Mille, probabilmente sulle rovine di un tempietto precedente, fu costruita la piccola chiesa di San Lorenzo, che, nel 1415, fu poi ricostruita totalmente e divenne per secoli l’antica parrocchiale. Il “Catastico” del Lezze (1610) ricorda la buona produzione di biade e vini e soprattutto la rifinitura, in dieci fucine, dei prelavorati per armature provenienti da Bienno. Nel periodo fascista, quando più paesi di piccole dimensioni venivano riuniti in uniche amministrazioni, Berzo fu aggregato a Bienno. Riacquistò l’indipendenza amministrativa nel 1947.


Da Vedere:

Santuario della Madonna, chiesa parrocchiale, eretta a partire al 1609. La leggenda narra che, a causa della lentezza dei lavori, apparve la Madonna a Marta Damioli Polentini, che risvegliò gli animi e permise la conclusione dell’opera. L’evento è rappresentato sulla facciata sinistra del tempio. Ha un campanile di 55 metri ed un portale in pietra di Sarnico. All’interno la pala d’altare del Fiammenghino.

La chiesa di S. Lorenzo, secondo la tradizione fu edificata da Carlo Magno nell’ambito del Castello di Berzo, ed è costruita nel luogo di una struttura fortificata, di cui rimangono tratti di muratura lungo il sentiero ed integrati ai successivi edifici. Citata in alcuni documenti del XIV secolo, essa subì una ristrutturazione nei primi decenni del XV così da apparire, al delegato del vescovo che la visitò del 1459, di recente ricostruita e riparata. Nel XVII secolo fu aggiunta sul lato nord la cappella del battistero e nel secolo scorso fu eliminata la loggia dei Disciplini. Svolse funzioni di parrocchiale fino al 1648 quando, ritenuta oramai scomoda, fu sostituita in tale ruolo dalla nuova chiesa di Santa Maria, collocata in paese.Accanto alla chiesa sorgono due piccoli edifici: il Lazzaretto, o oratorio dei Disciplini, e la cappella di San Carlo Borromeo.La chiesa presenta un ricco repertorio di affreschi attribuiti ad autori diversi (tra cui Girardo da Cemmo) che vi lavorarono nel corso del XV secolo. A Giovan Pietro da Cemmo spetta la decorazione della cappella Federici, datata al 1504 e dedicata ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco dopo una epidemia di peste. Vi sono raffigurati, oltre ai tre santi, alcuni episodi della vita dei santi Sebastiano e di Rocco.

La chiesa di San Glisente è adagiata ad alta quota (quasi 2.000 m s.l.m.).La prima attestazione della chiesa risale al 1222, in un documento conservato nella parrocchia di Esine. L’attuale aspetto si deve ad una ricostruzione del XV secolo.San Carlo Borromeo visitò l’edificio durante la sua visita pastorale in valle Camonica nel 1580.Presenta in facciata un rustico e asimmetrico profilo a capanna. Al di sotto della struttura è presente una cripta di stile romanico di notevole interesse; vi si accede da un lungo e stretto cunicolo.

Mappa del Comune: