Comune di Cevo

Il Comune
Via Roma, 22 25040 – Cevo
Tel. 0364/634104 o 634392
Fax 0364/634357
info@comune.cevo.bs.it

Sindaco: Silvio Marcello Citroni

Informazioni Generali
Abitanti: 963
Altitudine: 1100 s.l.d.m.
Mercato: giovedì
Festa Patronale: Sagra di San Vigilio, 26 Giugno

Manifestazioni e Ricorrenze

  • Luglio (metà mese): camminata Gastronomica
  • Luglio (ultima domenica): la Cagiada (festa del latte)
  • 15 Agosto: festa dell’ospite
  • Settembre (prima domenica): festa del fungo
  • Ottobre (2^ e 3^ domenica): la castagnata
  • Dicembre: concorso dei presepi
  • 5 e 6 Gennaio: festa del Badalisc (fraz. Andrista)
  • Febbraio: carnevale cevese

Numerose, soprattutto durante il mese di agosto, sono le iniziative proposte da gruppi ed associazioni locali:

  • Grest: Parrocchia di Cevo
  • Mostra di pittura e artigianato: Pro Loco, Biblioteca comunale
  • Scampagnata alpina: Gruppo Alpini di Cevo
  • Rappresentazioni teatrali: Filodrammatica Biondi
  • Concerto di mezza estate: Banda Comunale

Storia, Arte, Cultura
Gli anziani del luogo, secondo una vecchia tradizione, pensano che Cevo derivi da “sev” (sevo, grosso), dal grasso degli animali bruciati nelle stalle durante un incendio del paese. Le notizie storiche riguardanti il paese sono molto scarse e approssimative a causa delle continue calamità, frane ed incendi, “che distrussero quasi tutto ciò che vi era di antico nella Valle di Saviore” (G. Rosa). Con certezza si può solo affermare che già esistesse un primo nucleo abitato, dove oggi sorge il paese, verso l’anno mille, come testimonia la prima data 1072 che si trova scalfita su casa Scolari; al 1072 risalirebbe anche la costruzione in via Adamello. Nel sec. XII venne edificata la chiesetta di S. Sisto, come indica anche una data sulla cassetta delle elemosine (1141). Porta la data 1226 il fienile di Rò, mentre su un sasso “Clef de la Cesa” sta scolpito 1274. Le prime notizie storiche risalgono al 1319, quando il paese venne coinvolto, con tutta la Valsaviore, nelle lotte fra i Visconti e la Repubblica Veneta. Il paese gravitò nell’ambito della signoria vescovile e del Comune bresciano e, praticamente, nell’orbita guelfa, confermando più volte il riconoscimento dell’investitura di beni che il Comune aveva ricevuto dal vescovo. Nel 1398, quando, su richiesta dei Ghibellini s’insediarono in valle i Visconti di Milano e tentarono una conciliazione tra le due opposte fazioni, riunendo sul ponte Minerva di Breno (oggi ponte della Madonna) i rappresentanti delle varie comunità ghibelline e guelfe, Cevo fu presente con i delegati di ambedue le fazioni: sulla sponda destra del ponte i Guelfi e sulla sponda sinistra i Ghibellini. Sempre ai tempi dei Visconti, e precisamente nel 1319, in Cevo venne risolta una contesa tra alcuni pastori della Val Camonica per questione di pascoli, dinanzi al delegato di Can Grande della Scala. Succeduto al governo dei Visconti quello di Venezia (1428), il 23 dicembre 1448 la Repubblica Veneta esonerò da certe gabelle persone private di Cevo rimaste fedeli a essa durante il predominio visconteo. Il 14 dicembre 1449 i figli di Paride Lodrone, Giorgio e Pietro, oltre la riconferma della signoria di Cimbergo, ebbero beni anche in Cevo e in altri paesi camuni. Fino allo stesso periodo circa, la terra di Cevo restò pure libera da investiture feudali da parte del vescovo di Brescia, mentre quasi tutti gli altri paesi della Val Camonica ne erano gravati. Più tardi tuttavia, anche Cevo perderà questa sua indipendenza e le investiture vescovili si rinnoveranno col succedersi dei vescovi.


Da Vedere:

La croce del Papa è collocata sul Dosso dell’Androla luogo visibile da gran parte della media Valle Camonica. E’ stata voluta dalla Comunità di Cevo e ben si inserisce nella tradizione camuna, ricca di monumenti cristiani: dal Cristo Re di Bienno, alla Via Crucis di Cerveno, ai crocefissi lungo i sentieri di montagna e alle tante croci poste sulle cime delle vette più alte. Artisticamente unica in una iconografia di un Cristo che trasforma radicalmente la tradizione classica della Crocefissione. Questa Croce di Cristo Redentore dell’uomo, venne creata per la visita a Brescia di Papa Giovanni Paolo II nel centenario della nascita di paolo VI. Il disegno della croce é stata pensato da Enrico Job. La croce è costituita da una trave curva, larga 72,50 cm e con profondità variabile dai 2 metri della base fino a 0,60 cm della cima. In legno lamellare, si sviluppa in tre tronconi giuntati fra loro ad incastro e raggiunge così l’altezza di oltre 30 metri, mentre in pianta occupa ben 20 metri. E’ stabilizzata contro le raffiche di vento, che spesso investono il Dosso dell’ Androla, da due capriate in legno e da 4 stralli in funi metalliche ancorati al suolo. Il Cristo è alto sei metri e pesa quasi sei quintali ed è stato lavorato per garantire maggiore durata nel tempo.

Mappa del Comune: