Comune di Esine

Il Comune
Piazza Garibaldi, 1
25040 – Esine
Tel. 0364/367811
Fax 0364/466036
info@comune.esine.bs.it

Sindaco: Fiorino Fenini

Informazioni Generali
Abitanti: 5384 circa
Altitudine: 286 s.l.d.m.
Mercato: il mercoledì dopo la prima e la terza domenica del mese – Mercato Agricolo il venerdì dopo la seconda e la quarta domenica del mese.

Festa Patronale: San Paolo, 25 gennaio

Manifestazioni e Ricorrenze

  • FESTA ESTIVA DI SAN GLISENTE: ultima domenica di luglio
  • FESTA DELLA MONTAGNA: la prima domenica di agosto, organizzata dagli alpini in località Budec
  • ANNIVERSARIO DELLA SS. TRINITÀ: in maggio/giugno
  • FESTA DELL’ANGURIA: ultimo week-end di luglio in piazza Falcone
  • FESTA DELLO SPORT E PASSEGGIATA NEL PASSATO: all’inizio di settembre, con mostra etnografica nel centro storico
  • MARATONINA DI VALCAMONICA: a fine settembre – inizio ottobre
  • SFILATA DI S. LUCIA: 13 dicembre sfilata per le vie del paese
  • PRESEPE VIVENTE: ogni tre anni in dicembre organizzato dalla Pro-Loco


Il territorio di Esine si estende da un’altezza minima di 241 metri sul livello del mare ad una massima di 2161 metri della Colma di San Glisente; è caratterizzato da una morfologia prevalentemente montuosa. Occupa una superficie di 31 kmq e conta una popolazione di circa 5400. Dista 60 km dal capoluogo di provincia, Brescia, circa 20 dal lago d’Iseo e 50 km dalle località turistiche di Ponte di Legno e dell‘Aprica.
Da segnalare nel territorio di Esine un interessante fenomeno carsico, unico nella Val Camonica, che dal ’600 a oggi provoca la creazione di doline che si riempiono d’acqua seguendo il livello del vicino torrente Grigna.

Uno sguardo alla preistoria della Valle Camonica permette di osservare come insediamenti umani siano sorti un po’ ovunque a partire dal Paleolitico, creati da popolazioni inizialmente Liguri e Retiche e successivamente Italiche e Celtiche. Nell’area esinese la presenza dell’uomo risale alla fine dell’età neolitica e agli inizi dell’età del Bronzo (4000-3000 a.C.), come testimoniano le diverse incisioni rupestri e i reperti archeologici rinvenuti principalmente nella zona di Plemo, sulla sinistra orografica del fiume Oglio. A Plemo, in località Vigne, all’inizio della strada per la montagna, è ancora visibile, anche se parzialmente danneggiata, una bellissima “rosa camuna”. Proseguendo si giunge alla località Rocca Novella, che costituisce il fulcro del patrimonio archeologico esinese, dove si trovano incisioni databili a partire dall’età del Bronzo, raffiguranti aspetti della vita quotidiana e della religione degli antichi camuni. Numerose sono anche le incisioni medioevali con la prevalente rappresentazione della croce. L’ipotesi che si possano fare ulteriori scoperte archeologiche è avvalorata dal ritrovamento, presso la rocca medioevale, di resti che costituiscono un indizio sulla presenza di un “castelliere” dell’età del Bronzo. Sempre a Plemo, alle spalle della chiesa parrocchiale, sono incisi cerchi concentrici, coppelle, guerrieri armati di scudo, lancia, o spada. Oltre a incisioni rupestri, sono stati rinvenuti altri reperti di notevole importanza, tra i quali sono da ricordare: una sepoltura dell’età del Bronzo contenente una spada del XIII sec. a.C., rarissima testimonianza dell’esistenza di rapporti, in quel periodo, con la regione alpina della Svizzera. La scoperta archeologica più rilevante ha portato alla luce i resti di un gruppo di edifici dell’Età tardo romana; abitazioni con avanzi di un rudimentale condotto idrico; un mulino dotato di tre pietre da macina e i ruderi di un magazzino nel quale sono stati trovati migliaia di cocci di argilla, resti di piccole anfore, piatti, bicchieri e tazze. Da Rocca Novella, inboccando l’antico sentiero che porta a Esine, in località Campassi, si trova un’iscrizione medioevale a caratteri latini posta alla base di uno sperone di roccia che taglia il sentiero anticamente denominato “dei Pagà” (dei Pagani).


Da Vedere:

Il centro storico di Esine:  ricco di cortili con portici, case ben decorate, portali in pietra simona, colonnati e fontane. Tra gli altri edifici civili storici, che dimostrano tutta la nobiltà del centro storico ricordiamo Casa Ameraldi che fa da scrigno a numerosi dipinti, tele e anche bozzetti di Antonio Guadagnini (1817-1900). Casa Rusconi contiene dei quadri del Nodari (1881-1939), del Domenighini e di altri pittori minori. Il palazzo comunale, di fronte alla piazzetta centrale del paese, conserva il famoso ritratto di Leutelmonte, leggendario eroe che fu protagonista, con le sue gesta, nei castelli della Valle Camonica, ma sono presenti anche due affreschi del Da Cemmo e una tela del Nodari.   Passeggiando per le vie di Esine si incontrano numerose fontane, ben diciassette che rappresentano una forma di arte minore, ma non meno importante perché, un tempo, rappresentavano un luogo di aggregazione e socializzazione. Venivano usate per lavare i panni, abbeverare gli animali, attingere l’acqua per usi domestici e dissetare i passanti. I ruderi appartenenti alla rocca e un torrione della antica famiglia Beccagutti sono visibili anche da chi percorre la statale 42 (super strada di Valle Camonica) per un lungo tratto, segno questo del vasto territorio, da Nord di Darfo fino a Cividate Camuno, che era dominato e presidiato dalla fortificazione. Queste mura diroccate, coperte purtroppo ora da spessa vegetazione, sono cariche di storia e anche di fantasie romanzesche, ricordando le vicende che si svolgono nei castelli di Breno e appunto di Plemo. Vi si nota affrescato anche lo stemma dei Visconti, la potente dinastia Milanese che fu, a periodi alterni e con alterna fortuna militare, presente il Valle Camonica, fino a quando la Serenissima Repubblica Veneta, con la pace di Lodi, ebbe tutta la Valle sotto il suo completo dominio e decise, come prima azione dimostrativa, di smantellare numerosi castelli camuni che potevano essere (come lo erano già più volte stati nei secoli precedenti) rifugio di rivoltosi o di potenti famiglie e signorotti locali che intralciavano e ostacolavano la politica della città lagunare.

Torre dei Federici: edificata intorno al 1100, in pietra, era posta al confine del vecchio nucleo storico e fa da riferimento anche alla casa Federici di “Bardo” e a Casa Sacellini che contiene un prezioso affresco del Da Cemmo. E’ a base quadrangolare e si sviluppa su cinque piani; realizzata in pietra a vista con spigoli ben individuati, mostra ,nel primo piano, un portale a tutto sesto in pietra risalente al secolo XIII.

Chiesa di Santa Maria: monumento nazionale, edificata tra il 1460 e il 1485 su costruzioni precedenti, ha una sola navata con due archi a sesto acuto. Presenta una loggia a tre campate con volta a crociera. All’interno si ammirano gli splendidi affreschi che ornano le pareti, gli archi e la volta in un tutt’uno, opera di Pietro da Cemmo e della sua bottega. I temi affrontati dal ciclo pittorico narrano principalmente la storia della salvezza e la devozione dei santi taumaturghi e sono stati decisi direttamente da committenti: la famiglia Federici, la famiglia Beccagutti ed il teologo rettore della Santissima Trinità di Esine Isacco de Favis di Gandino. Al di sopra dell’altare campeggia un Cristo Pantacrator in mandorla con abiti solenni, circondato da una pompa solenne di santi, apostoli, martiri, profeti, monaci e imperatori per un totale di 72 personaggi.  Nel 1573 venne abbattuta la parete ovest per creare la cappella del rosario. Questa Chiesa è conosciuta come la Cappella Sistina della Valcamonica

Chiesa della Trinità: Si trova su un’altura che domina il paese e contiene preziosi affreschi di Giovan Pietro da Cemmo. Fu ricostruita nel secolo XII sopra un precedente edificio adottando uno stile romanico. Fu la prima e storica parrocchiale di Esine. Numerosi interventi di restauro furono eseguiti nel 1400 e nel 1600.

Parrocchiale di San Paolo: L’edificio fu ricostruito alla fine del 1600 su una precedente chiesa che per secoli aveva conteso il primato a quella di Santa Maria; conserva quattro grandi statue dello scultore Beniamino Simoni da Saviore, mentre del 1749 di Antonio Callegari è il paliotto raffigurante Gesù nell’orto degli Ulivi. Oltre agli affreschi di Giulio Quaglio e una grande pala del Guadagnini (1817-1900) vi sono tele di Callisto Piazza, Sante Cattaneo, Domenico Voltolini e del Letterini. Il coro ed i sedili del presbiterio sono dell’Inversini. In sacrestia sono conservati dei mobili e dei paramenti del settecento, tra cui uno stendardo per le processioni religiose disegnato da Callisto Piazza, una croce astile in metallo argentato e sbalzato e una tribunetta di legno dorato del Ramus.

La Chiesetta di San Carlo sorge vicino alla parrocchiale e fu costruita quasi contemporaneamente. Contiene anch’essa una tribunetta lignea della bottega del Ramus. Presenti anche un Cristo alla colonna del noto pittore di Esine Giovan Battista Nodari (1881-1930) e una Vergine con le anime purganti di scuola lombarda del 1700.

La Parrocchiale di Sacca è dedicata alla Visitazione della Vergine: questo fatto è raffigurato in una tela di Antonio Guadagnini (pittore esinese 1817-1900), sono presenti anche dei dipinti a olio del 1600 e del 1700.

La Parrocchiale di Plemo è dedicata a San Giovanni Battista, conserva oltre a degli affreschi del Corbellini, un’Annunciazione di Palma il Vecchio ed una Nascita di San Giovanni attribuita al Fiamminghino.

Reperti archeologici di Esine: Anche a Esine, come in tutta la Vallecamonica, la presenza dell’uomo risale alla preistoria, quando popolazioni Liguri e Retiche la popolarono un po’ ovunque. Ne sono testimonianza le diverse incisioni rupestri e i reperti archeologici rinvenuti soprattutto a Plemo. Sono rappresentazioni astratte con significati profondamente simbolici, collegati al culto e all’accensione dei fuochi. Questo atteggiamento di rispetto e di aspettativa magica nei confronti delle rocce sacre si protrarrà fino alla tarda cristianizzazione e nei luoghi ritenuti sacri nel passato verranno eretti gli edifici di culto dell’antica comunità cristiana.

Mappa del Comune: