Comune di Vigolo

 

Il Comune
Via Roma, 2
24060 – Vigolo
Tel. 035-931054
Fax. 035-932784
c.vigolo.it@tin.it

Sindaco: Angelo Agnellini

Informazioni Generali
Abitanti: 661
Altitudine: 616 sldm
Mercato: Piazza Fontane Vecchie, il sabato ogni 15gg
Festa Patronale: Santa Maria Assunta, 15 agosto

Manifestazioni e Ricorrenze

Sagra di Ferragosto
In occasione della Festa Patronale (L’Assunta), Vigolo riempie le sue contrade di gioia attraverso giochi, spettacoli, musica, e gare sportive come la corsa degli asini e la castagnata. Si tratta dell’imperdibile “Sagra di Ferragosto”. Periodo: autunno

Mulatrial
La gara alpinistica del Monte Bronzone organizzata dal Trial Team del Moto Club di Bergamo è giunta con successo alla sua quarta edizione.  La gara parte da Vigolo e si sviluppa sulle colline che affacciano sul bellissimo lago d’Iseo, offrendo così, oltre che un momento di sport, sana competitività e divertimento, anche una bellissima giornata immersa in un panorama mozzafiato.  A partire dalle 8 i partecipanti si ritrovano nella piazza principale del paese ed iniziano, a piccoli gruppi, l’escursione che li  porta a percorrere circa 40 km lungo un tracciato impegnativo e panoramico che, va ricordato, non è sempre aperto ai mezzi motorizzati ma che è transitabile unicamente in occasione di questa manifestazione. Alcuni punti critici fanno sudare la classiche sette camicie, anche ai più preparati; sono comunque previste delle varianti, più agevoli, per i meno capaci e intraprendenti.  Al richiamo della Mulatrial, già una classica del settore, hanno risposto anche alcuni appassionati stranieri, esattamente tedeschi e svizzeri, c’erano poi molti amatori trialisti bresciani, veneti e liguri. Periodo : novembre

Territorio
Situato su un terrazzamento posto a circa 600 metri s.l.m. che sovrasta la sponda occidentale del Lago d’Iseo, dista 49 chilometri dal capoluogo orobico.

Storia, Arte, Cultura
Il paese ha origini antichissime, risalenti al periodo romano. Recenti studi hanno infatti appurato l’esistenza di alcuni piccoli e primordiali agglomerati urbani in corrispondenza delle attuali contrade di Bessana, Parmerano, Pressana e Trussano. Tuttavia i primi documenti scritti che attestano l’esistenza del toponimo risalgono all’anno 1202, mentre in altri datati 1331 si accerta l’autonomia comunale di Vigolo. I confini comunali sono rimasti pressoché invariati nel corso dei secoli, tanto che in atti risalenti al XV ed alXVI secolo riferiscono che il comune, sottoposto all’autorità feudale dei conti Calepio, inglobava le stesse contrade che oggi costituiscono il comune. L’epoca medievale non vide avvenimenti di rilievo in queste contrade, anche se le cronache raccontano dell’esistenza di una torre (ora inglobata nell’edilizia civile) e di un castello di cui non resta più nulla, a conferma del fatto che il paese dovette ricorrere alla necessità di erigere strutture difensive. Nello stesso periodo si verificò un sempre crescente malumore nei confronti dei conti Calepio, feudatari che assoggettavano la zona imponendo tasse e gabelle spesso troppo onerose. Questo sfociò nella richiesta, avanzata dagli abitanti stessi, di annessione alla Repubblica di Venezia, che puntualmente avvenne nel 1428 per opera del doge della città lagunare. Negli anni successivi, e per gran parte delXVI secolo, si verificarono screzi con la vicina comunità di Tavernola, unita con Vigolo in un’unica Parrocchia. La volontà di questi ultimi di suddividere la parrocchia in due entità distinte (una per ognuno dei due borghi) non trovava d’accordo i vicini, causando diatribe e battibecchi che sfociavano in lotte a colpi di carte bollate ed atti notarili, degenerando anche in scontri campanilistici. Nei secoli seguenti non vi furono avvenimenti degni di nota per questo paese, che seguì le sorti politiche del resto della Provincia di Bergamo.

Itinerari
La Valle Delle Tombe – Da Vigolo Al Monte Bronzone

Da Vedere:

 

La chiesa Parrocchiale di Maria Assunta fu edificata tra il 1704 e il 1718 e consacrata nel 1781. All’esterno la chiesa si presenta semplice e priva di decorazioni, mentre all’interno conserva interessanti testimonianze artistiche. La navata è a pianta rettangolare e si conclude con una zona presbiteriale che dal 1896 è stata oggetto di numerosi rinnovamenti. Le pareti della chiesa sono impreziosite da molti dipinti fra i quali spicca la seicentesca pala della Deposizione di Gesù (altare di destra) che a lungo fu attribuita a G.P. Cavagna. L’Orazione di Gesù nell’Orto e la Flagellazione sono invece opera di un autore ignoto.

La chiesa di San Rocco fu costruita dopo la peste del 1630 in ringraziamento dello scampato pericolo all’epidemia che in paese aveva provocato la morte di circa 200 persone. In origine la chiesa era di dimensioni molto contenute, con un solo altare e la facciata rivolta alla abitazione dei Fenaroli, che godevano del diritto di sepoltura. Nel 1660 l’oratorio fu ingrandito lateralmente e i lavori portarono alla creazione di un nuovo altare, che sostituì quello precedente nell’intitolazione a San Rocco. Molto curiosa la facciata in muratura a vista con aperture ogivali.

Sulla strada per Parzanica, a circa un chilometro dal centro, si incontra il Santuario della Madonna di Loreto, costruito nel XIX secolo sull’area di una preesistente cappella. Dal 1929 al 1933 questo edificio venne restaurato amorevolmente e abbellito con ogni sorta di decorazione. La bella chiesa è situata su un marcato dosso, per questo è anche chiamata “Madonna del Dosso”. La sua posizione,immersa nel verde,  fa pensare al suo campanile come ad un faro.

Curiosità
L’edificio attuale venne edificato alla metà dell’800, ma la devozione mariana di Vigolo è ben più antica. Risale infatti al XV secolo, durante il pontificato di Papa Paolo II, particolarmente devoto alla Vergine di Loreto. E fu proprio in quei lontani anni che i vigolesi costruirono una piccola cappella intitolata a Maria, lungo la mulattiera che congiungeva il loro paese con Parzanica, in corrispondenza di una sorgente. Oltre un secolo dopo, nel 1587, Papa Sisto V dichiarò la Beata Vergine di Loreto protettrice contro i pirati e i briganti, dando in tal modo nuovo vigore alla devozione verso la piccola cappella mariana. All’epoca, infatti, anche il più breve dei viaggi costituiva una vera “avventura”, lungo impervie mulattiere percorribili a cavallo, o al più con piccoli carri a due ruote (le cosiddette cavalcatorie), esposti a tutti i generi di pericoli, compresi i “briganti”. Ed eccoci così al 1843, quando la piccola e povera comunità – poco più di 500 abitanti, riuscì a realizzare, a prezzo di ben immaginabili sacrifici economici, il “suo” santuario, conservando però gelosamente, sotto il sagrato, l’antica cappella quattrocentesca, ancora oggi visibile. Anche in questo caso, come per moltissime altre chiese dei nostri paesi, siamo di fronte a un monumento alla fede e alla volontà dei nostri padri, che oggi, con il nostro metro di misura, risulta probabilmente molto difficile comprendere.

Mappa del Comune: