Comune di Lovere

 

Il Comune
Via G. Marconi, 19
24065 – Lovere
Tel. 035 983623
Fax 035 983008
info@comune.lovere.bg.it

Sindaco: Giovanni Guizzetti

Informazioni Generali
Abitanti: 5548
Altitudine: 190 sldm
Mercato: Sabato – Piazzale Marconi
Festa Patronale: Santa Bartolomea Capitanio e Santa Vincenza Gerosa, 18 maggio

Manifestazioni e ricorrenze “Corto Lovere”
Festival Internazionale di Cortometraggi nato nel 1998 a Lovere (BG) sul Lago d’Iseo con il nome originario di Oscarino. La manifestazione è organizzata dalla Fondazione Domenico Oprandi, associazione loverese onlus.

Territorio
Dopo aver viaggiato tra i monti e le valli bergamasche e bresciane si arriva, improvvisamente dopo una curva, a Lovere. Il tessuto urbano si è sviluppato in funzione del suo territorio, stretto tra lago e montagna, e si presenta come un grande anfiteatro. Splendidi palazzi costruiti con buon gusto e perfetto senso architettonico, fanno da secoli degna cornice e splendida corona alla piazza del porto, una delle più belle dei laghi Lombardi.

Storia, Arte, Cultura
Lovere fa parte dei borghi più belli d’Italia, club nato con l’intento di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti.
La cittadina di Lovere vanta antichissime origini, legate alla importanza strategica della zona per il controllo dei traffici su terra e su acqua tra la pianura lombarda e la Val Camonica e, oltre i passi del Tonale e di Croce Domini, verso il Trentino e la Valle dell’Adige. Testimonianza dell’antichità dell’insediamento e la presenza dei ruderi di un Castelliere di epoca Celtica (IV- III sec. a.C.) posto in posizione dominante sulla collina alle spalle dell’abitato. Dopo la conquista militare della Val Camonica, la colonizzazione romana dei luoghi lasciò evidenti tracce soprattutto in una vasta necropoli (I – IV sec. d.C.) da cui provengono reperti di notevole importanza, tra cui il cosidetto “Tesoretto dei Lovere” attualmente depositato presso il museo archeologico di Milano.
Nel medioevo la cittadina, dominata dal Castello della famiglia feudale dei Celeri, si restrinse attorno alla rupe sovrastante il lago, con centro nell’attuale piazza Vittorio Emanuele II, assumendo un’aspetto fortificato caratterizzato soprattutto dalla mole di numerose torri, tra cui nacora ben conservate, la Torre Soca (sec. XIII – XIV), la Torre degli Alghisi (sec. XII – XIII) e la Torricella rotonda della antica cinta. Dopo la parentesi delle lotte fra le fazioni comunali ed un breve periodo di dominio visconteo, la cittadina passò nel 1442 sotto il controllo dellla Serenissima repiubblica di Venezia, di cui restò fedele suddita fino alla soppressione della stessa attuata dalle truppe napoleoniche nell’anno 1797. Sotto il domino veneto Lovere divenne sede di Podestaria, vi prosperarono le attività produttive e commerciali e la cittadina conobbe un periodo di floridezza senza pari legato alla produzione ed al commercio del panno di lana, esportato soprattutto nei territori di lingua tedesca del centro Europa. In questo periodo l’abitato si ampliò verso Nord-Est con la costruzione, fuori dalle vecchie mura medievali, di un nuovo borgo rinascimentale in cui venne eretto il più rilevante monumento loverese: la Basilica di Santa Maria in Valvendra (1473 – 1483). Collateralmente proseguì in Lovere l’antica attività di lavorazione del ferro con la presenza di varie fucine legate alla produzione di attrezzi agricoli e, nel ’600 di una fonderia per cannoni. A iniziare dal primo decennio dell’ 800 l’attività siderurgica iniziò a trasformarsi in senso industriale, fino a trovare il massimo sviluppo occupazionale negli anni dell’ultimo dopoguerra con la confluenza della siderurgia locale nelle grandi strutture a partecipazione statale. Il lento ma progressivo declino dell’attività siderurgica, spinge ora Lovere alla ricerca del migliore sviluppo delle sue potenzialità turistiche.

Origine del nome
Una lapide romana, trovata nel XVIII sec. e dedicata a Minerva, reca l’iscrizione del devoto, che sarebbe figlio di un Luarensis. Il nome dialettale del paese (Lòer) si potrebbe far derivare dal “Luar” dell’epigrafe, ma potrebbe anche ricondursi all’antico “Luar” che in longobardo significa “bassura”, luogo basso. Lovere, infatti, come altri paesi del lago, sorgeva in una zona paludosa ai piedi delle montagne.

Itinerari: Lovere – San Giovanni – Qualino


Da Vedere:

La Basilica di Santa Maria in Valvendra è una chiesa rinascimentale costruita fra il 1473 e il 1483, presenta forme classicheggianti rinascimentali di gusto lombardo, con influenze veneziane. All’interno si trovano affreschi cinquecenteschi di Andrea da Manerbio, tele di artisti della scuola lombardo-veneta come Giampaolo Cavagna, Pietro Marone, Francesco Prata e Domenico Carpinoni, le decorazioni barocche del quadraturista bresciano Ottavio Viviani, le sculture fantoniane tra cui il settecentesco altare maggiore marmoreo di Andrea Fantoni, l’organo con la cassa di Stefano Lamberti

Il Santuario delle Sante Gerosa e Capitanio, in stile gotico-lombardo (XX sec.), è stato eretto accanto al “Conventino”, casa-madre dell’Istituto “Suore di Carità”, fondato dalle due sante (Gerosa e Capitanio) nel 1832.

Chiesa di S. Giorgio Monastero di Santa Chiara Oratorio di San Martino Santuario di San Giovanni Accademia Tadini Palazzo Bazzini Piazza Vittorio Emanuele II Il Castelliere

Mappa del Comune: