Comune di Entratico

Il Comune
Piazza Aldo Moro, 8
24060 – Entratico
Tel. 035 942021 Fax 035 940715
comune.entratico@tiscali.it

Sindaco: Fabio Brignoli

Informazioni Generali
Abitanti: 1864
Altitudine: 299 sldm
Mercato:
Via Kennedy, il giovedi
Festa Patronale:
S. Martino Vescovo (11 novembre), festa del Ringraziamento (3° domenica di Settembre)

Territorio
Il paese si trova alla sinistra orografica del fiume Cherio, in val Cavallina, a circa 20 km dal capoluogo orobico. L’identità della località è rimasta inalterata con il tempo: ai margini del centro abitato, sviluppatosi notevolmente negli ultimi anni, sono tutt’ora presenti dei cascinali, a ricordo dell’anima rurale che il paese ha sempre avuto.

Storia, Arte, Cultura
Il primo documento in cui viene menzionato il nome del paese risale all’anno 830, quando un atto conferma la vendita di una casa a San Carpoforo di Trescore in quel di Lintradico. Nel medioevo il paese, come gran parte dei paesi della val Cavallina, risentì degli scontri fratricidi tra guelfi e ghibellini. In particolare nel 1393 gli scontri raggiunsero livelli tanto cruenti che vi furono numerose uccisioni e ferimenti. Soltanto con l’arrivo della Repubblica di Venezia la situazione si normalizzò, tanto che non si verificarono più episodi di rilevo nel borgo, che seguì le sorti politiche del resto della provincia di Bergamo. In tempi più recenti il paese fu unificato con il vicino comune di Luzzana dal 1927 al 1948, quando riacquistò definitivamente la sua autonomia.

Da Vedere:

 

La Buca del Corno è situata sulle pendici a nord del monte Sega, sopra Entratico, a quota m. 470 s.l.m.. Si sviluppa con le sue diramazioni per 385 metri nei calcari del periodo giurassico, con dislivello di ascesa di soli 36 metri ed un percorso abbastanza orizzontale. Vi si accede tramite un ampio imbocco seguito da una galleria iniziale, nella quale si apre un alto vano a camino, detto “sala della cascata”. A circa 180 metri dall’ingresso si giunge nella “sala del vortice”. É la sala più grande, dalla quale dipartono due gallerie: una sopraelevata ed asciutta, accessibile mediante una scaletta, e l’altra percorsa dall’acqua. La prima sfocia nella parte alta della galleria terminale e da cui si stacca lateralmente un meandro che conduce alla “sala della frana”, con depositi argillosi che chiudono il passaggio; la seconda giunge ai piedi di una parete verticale, in cima alla quale si apre un cunicolo (non accessibile) che immette all’esterno, alla base di un grande pozzo assorbente che rappresenta l’origine della caverna.La grotta ospita varie specie del regno vegetale appartenenti a gruppi molto diversi, muschi, epatiche, creste licheniche. I pipistrelli risultano scomparsi da diversi anni, mentre è ancora attiva la presenza di salamandre, ragni e coleotteri.La ricerca paleontologica ha evidenziato l’uso della caverna come grotta sepolcrale nell’età del rame (terzo millennio A.C.). I reperti rinvenuti in vari punti della grotta consistono in frammenti ceramici, cuspidi di freccia in selce, accette in pietra levigata, elementi di falcetto, una collana con anellini di calcite e numerosi resti umani.

Il santuario dell’Annunciata viene edificato per devozione popolare nella seconda metà del 1500; grazie all’impegno dei fedeli nel 1609, il santuario venne affiancato da un bel campanile. Le tre campane risalgono 1859. Tutto il complesso del santuario è stato restaurato negli anni 1975 e 1976. L’interno presenta alcune opere pittoriche notevoli; oltre ad una tela dello Zucco, 1602 Madonna in trono e santi, un affresco cinque-seicentesco con l’Annunciazione, incorniciato nel marmoreo altare maggiore dopo i restauri del 1978. Inoltre in questo santuario il bergamasco Vittorio Manini, nel 1945, ha dipinto una Pietà con la Maddalena, San Giovanni e le Marie; lo Sposalizio della Vergine, la natività della Madonna.

La “Cattedrale in miniatura” di Giovanni Battista Mutti

Raccolta di “ammoniti fossili” presso la Sala Consigliare del  Municipio

Mappa del Comune: