Comune di Caino

Il Comune
Via Villa Mattina, 9
25070 Caino (BS)
Tel. 030.6830016
Fax 030.6830490
comune-caino@tin.it

Sindaco: Avv. Simona Bertazzini

Informazioni Generali
Abitanti: 2064
Altitudine: tra 307 a 1216 m s.l.m.
Festa patronale: San Zenone – 12 aprile

Storia, Arte, Cultura
Recenti ritrovamenti confermano la presenza dell’uomo nella Valle del Garza intorno al VI millennio a.C. in età Mesolitica. Orde di cacciatori percorsero questi monti ed il fondo valle seguendo lo spostamento di branchi di cervi e di caprioli e posero i loro bivacchi a Fienile Rossino sull’altopiano di Cariadeghe, non lontano dagli attuali confini del Comune ed al Vhò, presso la Mitria, all’altezza della cartiera Comini. Già sede di comunità monastiche anteriori alle regola Benedettina, come attestato dal culto di S.Eusebio Vescovo di Vercelli, uno dei fondatori del monachesimo occidentale, uno Xenodochium, un Hospitium per secoli fu sicuro riferimento sull’impervia via, centro di ristoro ed assistenza per viandanti e pellegrini. Per gran parte del Medioevo non si hanno notizie sul paese. Si può supporre che, mentre sui monti fiorivano le istituzioni religiose, nella valle l’abitato abbia attraversato periodi difficili per lo scatenarsi di lotte feudali e che stretto intorno al piccolo castello medioevale, sorto a difesa dalle ultime invasioni barbariche degli Ungari e noto come fortezza del Gallo, il Comune difendesse gelosamente la sua autonomia. Nel 1401, però Roberto di Baviera, per assicurarsi aperto il Valico delle Coste, concedeva il territorio di Caino e di altri comuni limitrofi in feudo ad Alberghino da Fusio detto il Generoso. La signoria degli Alberghini fu di breve durata, travolta dalla guerra tra i Visconti e Venezia. Le truppe viscontee del Talliano occuparono il paese nel 1438-1439. Conclusasi la guerra, con la vittoria di Venezia, sotto il dominio della Serenissima ebbero vigoroso impulso le attività produttive. Agli inizi del 1500 a Caino esistevano due cartiere ed una fucina per la lavorazione di armi molto apprezzate per la buona qualità dell’acciaio. Nel 1527, nella notte del primo maggio, dopo piogge violentissime, il Garza dilagò travolgendo colture e cartiere ed arrecando danni gravissimi. Le attività produttive dopo un brillante avvio nei primi anni del dominio veneto, ristagnarono nel corso del 1600 e del 1700 accompagnate da una notevole flessione demografica; sopravvissero le cartiere, ma scomparve l’industria delle armi in seguito alle restrizioni doganali imposte da Venezia e al naturale calo della domanda di armi bianche. Le quattro fucine esistenti nel 1641 convertirono l’attività cominciando la produzione di arnesi e strumenti agricoli, con scarsa fortuna. Durante il dominio austriaco la Valle del Garza fu percorsa da fremiti risorgimentali. Nel 1851 – 1852 le vallette nascoste di Nave e Caino divennero basi segrete di esercitazioni di Tito Speri e dei suoi seguaci, che proprio a S. Eusebio tenevano nascoste delle armi. Il novecento ha visto anche Caino versare il proprio contributo di sangue alla patria. Il monumento ai caduti, in piazza Trieste ricorda i 14 giovani che non hanno più fatto ritorno dalla Grande Guerra e i 14 che hanno perso la vita durante la seconda guerra mondiale e la lotta di resistenza. Nel 1928 il regime fascista impose la fusione tra paesi vicini e Caino divenne per la seconda volta frazione di Nave fino al 31 marzo 1956. A partire dal 1949 furono fatte richieste al ministero affinché fosse ripristinata l’antica autonomia chiedendo contemporaneamente che il nome del paese fosse cambiato in Millefonti. Molti criticarono quest’ultima iniziativa, poi abbandonata, e in un articolo sul Giornale di Brescia del 9 ottobre 1949, Natale Bottazzi spiegava che il nome del paese aveva nulla a che vedere con il biblico fratricida, ma che derivava dalla voce dialettale Caì, abbreviazione dell’antico toponimo ligure Caiò , che significa casa, luogo recintato.

Territorio
Caino è un comune di 1600 abitanti. situato a 365 dal livello del mare in zona prealpina a 15 km da Brescia (centro città), a nord della Valle del Garza, valle che comprende anche i paesi di Nave e Bovezzo Il paese di Caino sorge a destra del fiume Garza che dà il nome alla valle. L’ aspetto non privo di fascino richiama paesaggi alpestri nonostante l’altitudine. La connotazione morfologica e orografica, la contestuale presenza di elementi antichi e di recente costruzione, stanno via via evidenziando le potenzialità di un territorio che, insieme alla vocazione residenziale e di artigianato leggero, manifestano notevole propensione verso forme significative di valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche, sia per un’ agricoltura minore ma di qualità, sia per il turismo e l’agriturismo. I molti segni lasciati dall’uomo nell’uso delle risorse naturali costituiscono il patrimonio culturale. Sono i piccoli preziosi tesori del patrimonio artistico, che denotano la sensibilità e la volontà di questa popolazione ad esprimere anche col bello l’attaccamento alla terra e alla fede.

Le sorgenti
Caino è ricco di sorgenti d’acqua, tanto che nel 1949 fu avanzata la proposta di cambiare il nome del paese in Millefonti. Le sorgenti più rilevanti, come quantità e portata, sono dislocate in prossimità del Santuario della Madonna delle Fontane, nella Valle di San Giorgio. Particolarmente apprezzate per la qualità sono invece quelle che alimentano l’acquedotto di Pusigle. Forse a queste ultime sorgenti faceva riferimento il dottor Pietro Gerosa nel 1859, quando elogiava l’acqua salino ferruginosa di Caino consigliandola nella terapia delle affezioni gastriche. La disponibilità d’acqua sorgiva è tuttora più che sufficiente alle necessità del paese, ma in passato doveva essere maggiore, tanto da giustificare studi, come quello dell’ingegnere e matematico G.B. Chizzola nella prima metà dell’ 800, per la loro utilizzazione ai fini dell’approvvigionamento idrico della città.

Origine del nome
L’etimologia del nome Caino non è certa: c’è chi lo fa derivare dal latino Catinum ad indicazione di una conca , o dal nome romano Cainus, chi da Gavinus (da gava – fiume incassato) chi da Caio con significato di recinto, chi da Gait (luogo incolto o pascolo), chi ancora, dal dialetto Caì derivato dalla contrazione di Cà de (‘l) ì (casa del vino).

Itinerari
La Valle di Caino
Il sentiero del Marone
Il sentiero del Dialet


Da Vedere:

Santuario Madonna delle Fontane
Santuario di San Rocco
Eremo di San Giorgio

Mappa del Comune: