Comune di Tavernole sul Mella

Il Comune
P.zza Martiri della Libertà 1
Tavernole sul Mella  25060 (BS)
protocollo@comune.tavenolesulmella.bs.it
Tel. 030-920108
Fax 030-9220030

Sindaco: Andrea Porteri

Informazioni Generali
Abitanti: 1330
Altitudine: 475  s.l.d.m.
Mercato: Piazza Mercato, secondo e ultimo lunedì del mese
Festa Patronale:
SS. Filippo e Giacomo, 3 maggio

Manifestazioni e Ricorrenze
Febbraio: Rampegada (Pezzoro)

Storia, Arte, Cultura
Il Comune di Tavernole (anticamente di Cimmo) é uno dei più antichi della Valle. Le due località cominciano ad essere citate nel XII secolo; la comunità di Cimmo collaborò nel 1123 alla costruzione della pieve di Bovegno. La formazione della parrocchia di S. Calocero a Cimmo, sia pure ancora sotto la giurisdizione di Bovegno, dovrebbe risalire al XIV secolo. Nel 1372 Bernardino de Caciis di Cimmo e arciprete di Inzino assunse l’incarico di redigere gli statuti del Comune di Cimmo e Tavernole tra i più antichi della valle. “Lo statuto di Pezzoro” risale invece al 1442. Nel frattempo la Valtrompia passò sotto la dominazione veneziana e Tavernole divenne il centro giuridico e amministrativo dei Comuni della valle. Nel 1436 vennero redatti in latino gli statuti generali della valle, poi pubblicati a stampa, ma in lingua volgare, nel 1576. Tra gli organi di governo della valle il primo piano spetta al Consiglio di valle che si riuniva in casa Fontana a Tavernole. Questo Consiglio Generale, che forse preesisteva all’occupazione veneziana era formato dagli “uomini più prudenti e sapienti di buona voce, condizione e fama”. Negli stessi anni viene segnalata a Tavernole la presenza di un forno fusorio, mentre nel 1446 divenne sede di un banco giuridico. Intorno al 1493 il comune di Cimmo contava 950 abitanti ai quali devono essere aggiunti i 280 di Pezzoro. Due secoli più tardi, agli inizi dell’800, secondo il barone Antonio Sabatti, la popolazione di Cimmo scese a 503 unità, mentre quella di Pezzoro 156. Nella località alpestre (la cui popolazione era ritenuta primatista di longevità) veniva segnalata la produzione di liquori alla genziana ed inoltre era molto diffusa la pratica della caccia. Nel fondovalle era ancora attivo il forno fusorio che venne poi acquistato dai Glisenti (45 dipendenti verso fine secolo) e poi passò anche alla Redaelli. Fino al 1927 il comune veniva chiamato Cimmo e soltanto in quell’anno prese il nome di Tavernole-Cimmo, trasformatosi in seguito nell’attuale Tavernole S.M. Va segnalato che già nel 1896 era stato aperto il primo sportello di un’istituzione importante, la Banca di San Filastrio, che ampliò la propria attività sino a Sarezzo, Gardone e Bovegno, aprendovi nuove agenzie. Rispetto al lento calo demografico e occupazionale verificatosi dal dopoguerra, oggi Tavernole conosce un’inversione di tendenza grazie all’insediamento di nuove attività industriali e artigiane. Per gli amanti dell’escursionismo e dello sci alpinismo Tavernole non ha mai smesso di offrire le passeggiate al monte Guglielmo, sia da Cimmo che da Pezzoro.

Origine del nome
Il Comune di Tavernole sul Mella, un tempo appartenente a Cimmo, è uno dei più antichi della val Trompia. Le due località si trovano citate già nel XII secolo, quando la comunità di Cimmo collaborò nel 1123 alla costruzione della pieve di Bovegno. Il nome deriva da taberna (osteria), che può significare anche officina. Fino al 1927 il nome del comune era Cimmo, derivante da shim o shima, oppure dal latino summus (cima). Nel 1927 il paese assunse la nuova denominazione di Tavernole-Cimmo e gli furono aggregati Pezzoro e Marmentino, il quale ultimo recuperò la propria autonomia nel 1955.

Curiosità
Diversi documenti storici ipotizzano il passaggio di Leonardo Da Vinci in Valle Trompia. Nel 1497 è segnalata la sua presenza a Brescia e nel 1508 ci sono testimonianze di un suo viaggio nelle valli bresciane. Alcuni suoi scritti e schizzi raccontano dell’ attività del forno fusorio di Tavernole sul Mella. A questo proposito, nel 2009 è stato pubblicato il volume per ragazzi “L’aria della Gioconda, ovvero il segreto della fusione”, libro per ragazzi legato all’affascinante mondo del Forno Fusorio di Tavernole e la visita di Leonardo da Vinci in Valtrompia. Ecco la presentazione dell’autore: a chi appartiene il sorriso della Gioconda, che ha tante attribuzioni e nessuna identità? Quale interesse portò il celebre Leonardo in Val Trompia, lungo la leggendaria Via del Ferro? Perché gli occhi di Giuda, nel maestoso dipinto del Cenacolo, hanno lo stesso colore di quelli del pittore? Forse un legame segreto unisce questi interrogativi, e da la risposta. Forse, in una sola volta, si può far luce su questi enigmi. Forse il segreto è là, nella fresca e misteriosa Val Trompia.

Da Vedere:

 

San Filastrio
Forno Fusorio
Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo apostoli
Parrocchiale di Cimmo
Parrocchiale di Pezzoro

Mappa del Comune: