Un’escursione mediterranea: Bedosco (473 m) – Rodino – Anfurro (670 m)

Poco dopo aver lasciato Angolo in direzione Anfurro, in località Bedosco, si devia a sinistra la strada asfaltata che porta al Lago Moro e contrassegnata dal segnavia CAI n. 480. Castagneti e splendidi prati si susseguono fino alla località Carbunè. Si giunge ad un bivio e si prende la strada di destra. Si tratta di una comoda sterrata che sviluppandosi a mezza costa costituisce un’incomparabile balconata sul lago Moro. Le rocce affioranti lungo le scarpate della strada sono di color rossastro: si tratta di arenarie quarzose e di rocce vulcaniche databili al Paleozoico (oltre 250 milioni di anni fa). La vegetazione è costituita prevalentemente da betulle, pini, ornielli, larici, corpini. Dopo circa 20 minuti si giunge a “Rodino”, località ben soleggiata, caratterizzata da cascine con muri di sostegno in sassi rossastri che ben si mimetizzano con le rocce circostanti.
Sulla destra, nei pressi di una fontanella, inizia la mulattiera che sale verso Anfurro, sempre contrassegnata dal segnavia 480. Il tracciato a tornanti presenta tratti di selciato assai spesso delimitato da muretti a secco dai quali, all’inizio dell’estate, spiccano splendide fioriture di valeriana rossa. In queste zone piuttosto impervie, la fatica dell’uomo per strappare alla montagna qualche lembo di terra da coltivare appare davvero immane. Un intrico di muretti e sentieri porta ai vari appezzamenti terrazzati. Nonostante il disagevole accesso, gran parte di questi “ronchi” sono tuttora ben coltivati, così che la mulattiera si snoda tra frutteti, vigneti ed uliveti. Le zone più aride e scoscese sono sovente occupate da boscaglie di latifoglie che ben si adattano alla scarsezza d’acqua e alla povertà del terreno. Spicca qui l’erica arborea facilmente distinguibile per i suoi piccoli fiorellini bianchi. Ormai nei pressi di Anfurro la morfologia del terreno si addolcisce, i terrazzamenti si fanno più ampi e prevalgono le coltivazioni a prato. Il panorama è splendido. Così appare in tutta la sua varietà la bassa e media Vallecamonica solcata dal fiume Oglio. In lontananza si scorgono il gruppo dell’Adamello e il Tredenus; più in basso il triangolo inconfondibile del Pizzo Badile e poi, proprio di fronte, Monte Campione e giù fino alla confluenza dell’Oglio nel lago d’Iseo. Raggiungiamo così Anfurro di Sotto. La strada continua verso la parte superiore della frazione e poi verso Monti e S. Vigilio di Rogno: si tratta di una variante della Statale 294 che poi ridiscenderà in territorio bergamasco ricollegandosi alla Statale 42 del Tonale e della Mendola.