Enogastronomia

La Valtrompia, pur connotandosi nell’immaginario collettivo come la “Valle del ferro”, ha mantenuto una consistente e differenziata attività agricola. L’idea del territorio triumplino non è quella di uno scrigno o di un tesoro, bensì quella di un giacimento nel quale il visitatore può scoprire, dopo aver scalfito la patina superficiale, un mondo rurale ricco di storia, tradizioni, cultura e prodotti agroalimentari di elevata qualità gastronomica. Lungo l’asse del Mella sono sopravvissute infatti alcune colture di antica tradizione che riproducono fedelmente tecniche di allevamento e casearie di molti secoli fa e che mantengono un livello quantitativo e qualitativo ai vertici dell’agricoltura bresciana e lombarda.

I formaggi
La Valle Trompia ha una tradizione casearia di lunghissima data che esprime i suoi livelli migliori con il formaggio Nostrano di Valle Trompia, formaggio a pasta extra dura, per il quale è in corso l’iter di riconoscimento della D.O.P. Il Nostrano è frutto di una tradizione antica, espressione autentica del territorio e della cultura locale.
Oltre al formaggio Nostrano si trovano la Formagella, prodotto di breve stagionatura, e i formaggi prodotti negli alpeggi dell’alta Valle, dove la peculiarità del pascolo conferisce al prodotto sapori e sfumature molto intense e particolari.
Negli ultimi anni è stato incrementato l’allevamento ovicaprino e sono comparsi sul mercato ottimi prodotti freschi (caprini, erborinati) e stagionati (stracchini e caciotte), ma anche yogurt e gelati.

I frutti
I pescheti specializzati della bassa Valle Trompia, realizzati all’inizio del secolo scorso, costituiscono la realtà più produttiva del settore nell’intera regione. L’altissima qualità della loro produzione si deve alla tecnica di raccolta, che segue il metodo tradizionale: avviene solo nel momento più prossimo alla maturazione dei frutti, rendendo obbligatori diversi passaggi sulla stessa pianta e consentendo alle pesche di raggiungere la massima espressione di gusto e fragranza.
Il castagno – chiamato anche l’albero del pane – ha sfamato intere generazioni delle popolazioni di montagna ed ha caratterizzato, con le sue fronde, il paesaggio pedemontano, fornendo, tra l’altro, strame per la lettiera del bestiame, habitat per funghi, frutti destinati al consumo fresco, come i marroni, e altri destinati ad essere trasformati mediante essiccazione (biline) o attraverso la molinatura (farine). Albero legato alla tradizione contadina, il castagno ha dato vita a leggende, racconti e straordinarie ricette.

Alcune realtà private del territorio, fra cui alcune aderenti al progetto delle Fattorie didattiche, propongono visite e attività legate alla quotidianità della vita contadina e ai prodotti tipici della terra, in alcuni casi con possibilità di ristoro.

Per Informazioni:

www.fattoriedidattiche.it