Sentiero 3V – Settima Tappa

SETTIMA TAPPA – Rifugio Croce di Marone – Polaveno

Tappe Intermedie:
Rifugio Croce di Marone m. 1.166 – Forcella di Sale m. 1.108 – Punta Almana m. 1.390 – Croce di Pezzolo 937 – Monte Rodondone m. 1.143 – Chiesa S. Maria del Giogo m. 968 – Caposs m. 879 – Zoadello Alto m. 670

Tempo di percorrenza: ore 5,30

Come Arrivare:
Il Rifugio Croce di Marone non è raggiungibile con i mezzi pubblici, le auto però possono arrivare con la strada che sale da Marone. A piedi si può arrivare sia da Inzino (autobus Trasporti Brescia Nord tel.: 840.620001) in 2,20 ore seguendo il sentiero 315 curato dalla Sezione CAI di Gardone Val Trompia, che da Cislano di Zone (Autoservizi Garattini tel.: 0364.880400 che partono dalla Stazione delle Nord di Marone) con il sentiero 226 in poco più di un’ora.

Mappa:

 

Descrizione Percorso

Lasciata a destra la strada che scende a Cislano e Zone, si prosegue su una larga mulattiera a sinistra che passa poco sotto la cresta e nel bosco, sul versante sebino, e che raggiunge il passo di Spino m. 1077, dove si lascia a sinistra la mulattiera che scende nella valle delle Casere.

Si passa per un piccolo gruppo di case e poco dopo si arriva alla Forcella di Sale m. 1.108 (ore 0,50).

Dalla Forcella di Sale si può scendere sia ad Inzino (autobus Trasporti Brescia Nord tel.: 840.620001) in Val Trompia con il sentiero 314 in circa due ore, che a Sale Marasino (autobus e treni delle Nord tel.: 199.151152) utilizzando la prima parte della variante bassa per poi scendere a Portole su comoda strada asfaltata.

Dal paletto con frecce direzionali posto alla forcella, lasciata a destra la variante bassa del 3V, si segue a sinistra il percorso della via normale alla Punta Almana, che si dirige in lieve discesa verso la valle delle Casere, passando accanto ad una vasca di acqua e raggiungendo più avanti una cascina.

Per il sentiero più alto nella rada pineta, la via Volontari di Pronto Soccorso, si passa per un roccolo e si compie un lungo traverso sulle pendici nord orientali della Punta Cabrera m. 1.294, antecima Nord della Punta Almana.

Un breve tratto, esposto sulle sottostanti malghe, invita ad una certa prudenza; qualche panchina, panoramicamente posta verso la valle, invita invece ad una breve sosta per ammirare il vasto panorama su queste valli laterali della Val Trompia e sulle cime circostanti.

Si continua in comoda salita a mezza costa sino a raggiungere un panoramico dosso sulla valle, da dove, proseguendo a destra per una ripida e breve cresta secondaria, si punta direttamente verso la cresta sommatale, che si raggiunge una decina di metri prima della grande croce posta sulla vetta della Punta Almana m. 1.390 (ore 1 – 1,50),  dove arriva anche la variante alta (solo per esperti) che segue la via di cresta, in parte attrezzata.

Vastissimo panorama che abbraccia le Prealpi Bresciane e Bergamasche ; in basso l’azzurro lago d’Iseo con Montisola, la più grande isola dei laghi europei.

Si scende ora lungo la cresta passando per le punte secondarie e meridionali della Punta Almana; per evitare dei successivi brevi salti di roccia, ci si abbassa a sinistra sul versante triumplino, per ritornare poi in cresta sul cosiddetto Dosso Pelato e scendere alla Croce di Pezzolo m. 937 (ore 0,45 – 2,35),  dove ci si riunisce anche alla variante bassa.

Si lascia a sinistra il sentiero 312 che scende a Gardone Val Trompia e si continua col sentiero di destra, passando accanto a due mozzi tralicci.

Si entra nel bosco traversando sul versante triumplino sotto la quota 1.011, per portarsi ad una forcella nei pressi della cascina Folcione m. 980 circa,  con roccolo.

Dopo un breve tratto di largo crostone, ci si abbassa nuovamente sul versante triumplino, passando a lato dei roccioni orientali del Monte Eclinetto m. 1.101 per raggiungere la nuova Cà Brusada.

Va poi seguita una lunga recinzione, poco sotto la cresta dell’Eclinetto, raggiungendo la casa Spiedo m. 1.021, con accanto la vecchia chiesetta, fra secolari faggi, e si continua sul largo e panoramico crestone Nord che porta sul Monte Rodondone m. 1.143 (ore 1 – 3,35) .
Si scende lungo il crestone Sud passando accanto ad un primo roccolo, poi con lievi saliscendi, mantenendoci o sul filo di cresta o poco sotto, su uno o sull’altro versante, a lato di altri appostamenti di caccia, si raggiunge la strada che sale da Sultano e si è poco dopo alla Trattoria  S. Maria del Giogo m. 940 (ore 0,30 – 4,05).

Dal Rifugio per mulattiera si raggiunge in pochi minuti la quattrocentesca Chiesetta di S. Maria del Giogo m. 968,  avente sulla spianata esterna una statua della Madonna.

Si scende ad una sottostante forcelletta, dove si lascia a sinistra il sentiero 310 che scende in località Zoadello e per il sentiero centrale, ci si alza leggermente per poi traversare in piano sotto le falde del Monte Castellino m. 1.012, stando sul versante triumplino.

Raggiunta la prima casa dei Colmi, ad un successivo bivio si prosegue sul sentiero più alto a destra, raggiungendo una seconda casa e più avanti i vari edifici della Cuna m. 934.

Ci si porta sulla larga cresta per breve tratto, per poi abbassarsi leggermente sul versante iseano, con bella vista verso il lago, raggiungendo poco dopo la strada Polaveno – Nistisino in località Caposs m. 879 (ore 0,45 – 4,50).

Attraversata la strada si passa a fianco ad un rustico “licinsì” e si sale per il sentiero che porta alla Punta dell’Orto m. 1.000, fino ad un pianoro, da dove il sentiero comincia a calare a sinistra con numerose curve (seguire attentamente la segnalazione) nella folta e bassa vegetazione, sino a sbucare su una larga mulattiera che si segue a sinistra in discesa.

Dopo un suo tornante la mulattiera scende verso un gruppo di case; quando tende a salire si scende invece a sinistra per un sentiero un po’ disturbato dalla vegetazione, sino a sbucare sulla strada provinciale n. 48 dei Tre Termini, che, seguita a sinistra per breve tratto, porta alla località Zoadello Alto m. 670 circa (ore 0,40 – 5,30).

Da Polaveno si può tornare a Brescia con gli autobus di Trasporti Brescia Nord tel.: 840.620001.