Itinerario Lovere – San Giovanni – Qualino

Difficoltà: facile

 

Dislivello (m.): 480

 

Tempo medio di percorrenza: 4 ore

 

Tipo: piacevole e comoda passeggiata che ci offre scorci suggestivi sul lago e sulla bassa Val Camonica. Presenti acqua e fontanelle e sorgenti lungo tutto il percorso.

Abbigliamento e attrezzatura: bassa montagna

Note: l’Alto Sebino ha in Lovere la sua capitale. La cittadina fu nel passato feudo dei duchi Celeri, successivamente divenne libero Comune sede del Podestà, durante il dominio di Venezia, e capoluogo del distretto del Sebino in epoca Napoleonica. Il territorio loverese è spesso riportato come importante area archeologica.

Descrizione:

Punto di partenza: Lovere, Piazzale Bonomelli
Tappe: S. Giovanni, Qualino
Punto di arrivo: Lovere, Piazzale Bonomelli
Periodo consigliato: Tutto l’anno

Lasciata l’automobile a Lovere in Piazzale Bonomelli, ci si incammina verso la chiesa di San Giorgio e si imbocca poi via Decio Celeri. Si prosegue sino al limite della Località Davine e, al bivio, si svolta a sinistra, seguendo la stradina che ci porterà sino alla Località Carrozzone. Da qui proseguiremo verso il Santuario di San Giovanni, chiesetta sorta sulle rovine di una fortezza medioevale.

Una volta raggiunta la chiesa, si può ammirare il panorama del lago d’Iseo, della Val Cavallina e della Valle Camonica e gustare i piatti tipici nel ristorante annesso. Scesi al bivio sottostante, riprendiamo il cammino verso l’abitato di Bossico e, percorsi circa 600 metri, in Località Turnacul, imboccheremo un sentiero sulla destra, ricoperto da una folta vegetazione che ci porta in Località Val Marino. Proseguendo in discesa si raggiungono le case della frazione Qualino. Alla periferia del piccolo borgo montano si interseca la Val Rescudio, senza attraversarla ed imboccando il percorso in leggera discesa che scorre lungo il suo fianco destro, ci porteremo verso la strada per Carrozzone che incontreremo al primo bivio. Deviando a sinistra si ritorna in breve nei pressi della Cappella Votiva di Davine e, ripercorrendo a ritroso la strada della salita, ci riporteremo in Piazzale Bonomelli.