Miniera di S. Aloisio

Dismessa dal 1985, costituiva la più ricca ed estesa concessione mineraria di siderite della Valle Trompia.

Oggi la miniera San Aloisio è aperta al pubblico e, al suo interno, sono stati ricavate zone espositive e percorsi tematici ed educativi:

- “Miniera Avventura” – 21 passaggi aerei (ponti sospesi, liane, scale e passerelle) per vivere, in tutta sicurezza, intense emozioni

- “Trekking Minerario” – un appassionante percorso di circa 4,5 km nel ventre della montagna

Storia
Da sempre in Valle Trompia si cava il minerale di ferro. L’origine dell’attività estrattiva è tanto antica quanto indefinita. Sui versanti delle montagne si coltivano indistintamente i medoli ed i prati secondo schemi e tempi dettati dalle secolari consuetudini e dall’avvicendarsi delle stagioni. Per lo sfruttamento del medolo, cioè della miniera, è richiesta l’investitura cioè la concessione per lo sfruttamento del minerale. Le miniere sono una fonte di reddito, ma anche una fonte di litigi per l’utilizzo delle concessioni in episodici scontri nell’antica lotta per la sopravvivenza.

Le miniere rappresentano la vita, consentendo ai valligiani di tenere un’occupazione che non obbliga ad emigrare, ma rappresentano anche la morte. Il lavoro nelle viscere delle montagne è pieno di pericoli ed imprevisti e, come in un ciclico rituale sacrificale, chiede le sue vittime; è proprio per questo motivo che le miniere, a volte, portano il nome dei santi: è un modo per invocarne l’intercessione e la protezione. La storia della miniera si delinea meglio nel corso dell’Ottocento. Già nel 1819 in alcuni documenti si parla di “S. Aloisio nuova”, elemento che suggerisce l’esistenza di una miniera più vecchia di cui, però, si sono perse le tracce. Nel 1870 da un’operazione di aggregazione di tre miniere diverse denominate “le tre antiche miniere”, titolari di concessioni confinanti, nasce la nuova società S. Aloisio. Sedici anni più tardi, in un contesto economico non più favorevole ai ritmi della secolare filiera mineraria triumplina, la concessione S. Aloisio è acquisita dalla società degli Altiforni Fonderie ed Acciaierie di Terni che diviene pure titolare di concessioni minori nei comuni di Pezzaze e Bovegno. Tuttavia anche l’arrivo della società Terni, salutato con gran sollievo come l’arrivo della grande industria in suolo valligiano, non riesce a risollevare le sorti dell’attività mineraria locale. L’impegno di quest’ultima si rivela altalenante e, comunque, totalmente privo di un preciso progetto di rilancio dell’attività estrattiva, ma la volontà è in ogni caso quella di mantenere sempre disponibili le concessioni triumpline. Infatti, la società Terni ottiene in data 8 ottobre 1929 dal ministro delle corporazioni Giuseppe Bottai la concessione in “perpetuo della miniera di ferro S. Aloisio”. Ma la presenza della Terni, a differenza della concessione, sarà destinata a non rimanere in perpetuo. Dopo quasi mezzo secolo di presenza in valle, la Terni decide di cedere le concessioni triumpline ad una società bresciana: il gruppo Tassara. Con il nuovo proprietario si assiste ad una ripresa delle attività minerarie. A partire dalla metà degli anni Trenta, complice anche il clima autarchico del momento, l’impegno della Tassara trasforma la S. Aloisio, di fatto ancora una vecchia miniera ottocentesca, in una moderna industria estrattiva. Nei primi anni Sessanta si avvertono i primi sintomi di una regressione in un contesto economico che nel frattempo si è internazionalizzato e globalizzato: la miniera triumplina fatica a competere con la concorrenza estera. A nulla valgono i ripetuti sforzi di mantenere in attività la S. Aloisio: ridotta ad impiegare ormai pochi uomini ed impossibilitata a reggere la competizione internazionale, la miniera chiude definitivamente nella primavera del 1984. Cessano così le attività in quella che era stata la più importante miniera italiana per l’estrazione della siderite (minerale di ferro).

Percorso museale
Alla fine degli anni Novanta la miniera S. Aloisio viene acquisita dall’Agenzia Parco Minerario dell’Alta Valle Trompia della quale diviene, a metà del 2003, sede legale. Il sito minerario entra a far parte del Sistema Museale di Valle Trompia arricchendo così l’offerta museale complessiva riguardante la Via del Ferro e delle Miniere. La visita agli impianti esterni si compie attraversando a piedi il ponte alla confluenza tra il Mella e il torrente Valdardo. Entrati nell’edificio, si raggiunge la biglietteria salendo una scalinata fiancheggiata da slarghi, un tempo magazzini e ora allestiti con macchinari, attrezzature minerarie, pannelli fotografici e illustrativi. Dal piazzale superiore si raggiungono, lungo un percorso corredato da pannelli esplicativi, i grandi forni di torrefazione a carbone, diretti discendenti delle antiche regàne ormai scomparse e dalle quali si differenziano, oltre che per le dimensioni, per il funzionamento che diviene, in questi forni, continuo. Negli spazi di quella che è stata un’importante azienda mineraria è possibile oggi scegliere di compiere due appassionanti itinerari esplorativi e conoscitivi: Miniera Avventura e Trekking Minerario.

Miniera Avventura
La formula di Miniera Avventura è un percorso originale nel suo genere, costituito da ponti tibetani, passerelle, tirolesi, scale a pioli ed altro ancora, consente di viaggiare all’interno delle imponenti strutture di superficie della vecchia miniera in condizioni di assoluta sicurezza, ripercorrendo in modo del tutto inconsueto il tragitto compiuto dal minerale di ferro. Un percorso dove è necessario saper gestire il proprio corpo, le proprie sensazioni, le proprie capacità fisiche e mentali in una sfida che concilia divertimento e cultura. Dopo aver espletato le pratiche della vestizione indossando caschetto e imbragatura con longe e moschettoni, i visitatori iniziano il percorso scendendo nel crivello, poi passano in laveria ed infine nel forno, il tutto percorrendo ponti, travi, passaggi sospesi. L’ultimo tratto consente di attraversare il torrente Valdardo e ritornare al punto di partenza superando una tirolese a trenta metri d’altezza. L’emozione è assicurata.

Trekking Minerario
Quello della miniera S. Aloisio è un sistema ingegnoso, attentamente progettato, costituito da una fitta rete di gallerie che si sviluppano per decine di chilometri, su livelli comunicanti attraverso ripidi passaggi, rimonte e fornelli. Percorrendole si può apprezzare, insieme alle imponenti architetture, l’affascinante scenario naturale delle varie formazioni geologiche. Il suggestivo percorso di Trekking Minerario si dipana tra tortuose gallerie con numerosi cambi di livello e permette di conoscere la miniera nella sua “essenza” più vera. È un seducente percorso dalla lunghezza di circa quattro chilometri, all’interno delle gallerie sotterranee che si snodano su cinque diversi livelli. In questo regno delle perenni tenebre è possibile osservare i manufatti ancora presenti che testimoniano il lavoro dell’uomo, percorrere rimonte e discendere ed ammirare incontaminate concrezioni dai variegati colori: dal bianco accecante della calcite, al rosso sangue dell’ossido di ferro, al nero assoluto del manganese.