Chiese a Tavernole sul Mella

 

San Filastrio

 

San Filastrio
È considerato il gioiello artistico e il monumento principe della valle. La costruzione è formata da tre ambienti vicini e distinti: la chiesa al centro, la sacrestia di S. Domenico a nord e a sud l’armonioso portico terminante con la cappella di S. Rocco o cappella Amadini dal nome del venerato sacerdote qui sepolto. Sulla controfacciata due affreschi portano la data 1523, ma presbiterio e pareti interne della navata sono decorati da affreschi della fine del ’400 che si ispirano al Foppa e al Ferramola. Recentemente restaurata, la sacrestia con volte a vela è interamente affrescata con scene della vita di S. Domenico di tipologia trecentesca mentre la cappella di San Rocco, dei primi del ’500, è decorata con affreschi votivi ed episodi della vita del santo e di Sebastiano Cosma e Girolamo.


Parrocchiale di Pezzoro

Dedicata a San Michele arcangelo, di linee sei-settecentesche, con decorazioni a stucchi e affreschi del 700. É attribuita al Pialorsi (Boscaì) di Levrange o ai Bonomini di Bione la settecentesca soasa dell’altar maggiore, contenente la pala di San Michele forse di Francesco Giugno. V’è inoltre un ritratto di San Carlo Borromeo attribuito a Grazio Cossali (1610 circa).

Forno Fusorio
L’impianto industriale del forno fusorio sorge a nord dell’abitato, sul greto dei fiume nelle vicinanze dì un vecchio ponte ìn pietra ad arco ogivale. Le prime notizie sul forno si trovano negli “Annali della comunità dì Pezzaze”, dove negli anni 1426 e 1454 sì registrano spese e affitti inerenti il forno nuovo. Altre fonti comunque testimoniano l’intensa attività produttiva del forno. In questo antico complesso confluivano i minerali di ferro estratti dalle miniere di Collio, Bovegno e Pezzaze, che, ridotti in barre raggiungevano poi i centri della trasformazione della media valle dove era attiva la produzione di archibugi ed armi bianche. Acquistato nei 1874 da Francesco Glisenti, il forno continuò la sua attività fino all’inizio del ’900.

Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo
Edificata a partire dal 1899 nel luogo dove nel 1523 era stata edificata una cappella, della quale rimane il portale in pietra scura. La dedicazione deriva forse dai possedimenti tavernolesi dell’omonimo monastero bresciano. La chiesa attuale fu disegnata da Carlo Melchiotti e contiene, al priimo altare di sinistra, un polittico d’ispirazione belliniana (1530 circa) proveniente da San Filastrio. Inoltre la pala della Madonna con Bambino e Santi è di scuola del Celesti, con ai lati due statue lignee attribuite ad Antonio Callegari. Gli affreschi sono di Giuseppe e Vittorio Trainini (1924).
Casa Fontana, del `400, forse con funzioni originarie di albergo.

Parrocchiale di Cimmo

Dedicata a San Calogero, citata già nel 1302, dipendeva dalla pieve di Bovegno e si costituì in parrocchia nel `400. L’attuale edificio è frutto di ampliamenti e rimaneggiamenti del primo `700. La decorazione con stucchi e affreschi è dovuta a Pietro Scalvini, autore dei quindici ovali (1752) che attorniano la Vergine del Rosario attribuita al Gandino, della Trinità e angelo custode (1751) e della Madonna con Bambino e santi (1765). È invece attribuita a Pier Maria Bagnatore la Madonna con Bambino e santi (1583) che si trova al centro dell’ancona maggiore (1774). Notevole una soasa lignea di Giovan Battista ” Boscaì” di Levrange (1749).