Chiese a Ponte di Legno

Parrocchiale della SS Trinità
Ultimata nel 1685 seguendo quello stile barocco che era tanto in voga in quel secolo, mentre il vicino campanile è antecedente e risalirebbe al secolo prima. L’interno è riccamente decorato con stucchi mentre l’altare maggiore è attribuito alla nota bottega di Domenico e Giovanni Battista Ramus, così come i confessionali ritenuti tra i capolavori della scultura in legno della Valle Camonica. Il paliotto del 1700 è attribuito invece allo Zotti. Tra i dipinti, nell’oratorio c’è un polittico ligneo del 1500, della scuola dell’Olivieri. In sacrestia sono visibili alcuni oggetti d’oreficeria sacra e delle croci datate 1400, 1600 e 1700.

Chiesa di S. Appollonio (in località Plampezzo)

Antica chiesa risalente al XII secolo, con affreschi del XIII secolo di mano del pittore Johannes da Volpino.

Architetture storiche Castello di Castelpoggio (in località Poia): all’ingresso occidentale di Ponte di Legno, si trovava in epoca longobarda (VII sec) una fortificazione che venne smantellata nel 1455 dall’editto di distruzione delle rocche camune emesso da Venezia.
Nel 1853 erano ancora presenti dei ruderi, ma nel 1914 vennero erette delle strutture militari, delle trincee e dei camminamenti; a ciò va ad aggiungersi che la zona fu pesantemente bombardata durante la guerra.
Nel 1922 il conte Giuseppe Zechi de Zan acquista il poggio e costruisce l’attuale castello. Nel secondo dopoguerra nel maniero sono stati ricavati 21 miniappartamenti: 12 nel castello, 7 nelle stalle, 1 nella casetta del maggiordomo ed 1 nella cappella. Il castello, sito a 1272 m s.l.m., ha una cinta muraria lunga 580 m con merlature ghibelline e 6 accessi.


Ossario dei caduti
Si trova al passo del Tonale è il simbolo tangibile e perenne del sacrificio di migliaia di soldati, sia Italiani che Austro Ungarici, caduti sulle nostre montagne, durante la Grande Guerra del 1914-1918: ne abbiamo già scritto nelle pagine dedicate alla storia del paese e, in modo ben più dettagliato in quella della Valle Camonica. L’edifico, sul cui tetto a balconata si accede tramite due scalinate semicircolari che partono dalla scala anteriore all’ingresso, è sormontato da una grande statua che raffigura la Vittoria alata. Il monumento fa da sentinella al passo, tra la provincia di Brescia in Lombardia e quella di Trento in Trentino, dominando i vasti campi da sci.


Parrocchiale di Precasaglio
Dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano e fu ultimata nel 1649 (questa data si legge sul portale). Cinque statue lignee attribuite al Fantoni sono poste sulla tribuna, in legno, di stile barocco, dell’altar maggiore. Invece è attribuita ai Ramus la tribuna, sempre lignea, dell’altare dedicato alla Madonna. Una cancellata, datata 1700, in ferro pieno racchiude il battistero.

Parrocchiale di Pezzo
Dedicata a Santa Lucia, fu edificata nel 1700. Il portale è in marmo chiaro di Vezza. Da vedere un grande affresco datato 1785 dell’Adorazione dei pastori attribuito al Corbellini e l’affresco del Martirio di Santa Lucia attribuito al Cattaneo. E’ presente anche una pala raffigurante la Madonna del Rosario datata 1600.

Chiesa di Zoanno
Dedicata a San Giovanni Battista. Le sue linee classiche fanno edificata nel 1700 (una data compare sul portale: 1772) mentre il campanile, coevo, è stato costruito in pietrame locale a vista. Gli affreschi all’interno e sopra il portale sono del Corbellini. Sempre all’interno alcuni dipinti seicenteschi e opere d’intaglio ligneo. Vicino alla chiesa è collocata la Cappella dei morti, di linee barocche, con portico a crociera.
L’antica Chiesetta di Sant’Apollonio che si trova in posizione isolata, sotto l’abitato di Pezzo, risale all’anno mille e fu edificata secondo i canoni dell’arte prealpina. Nell’abside sono presenti affreschi assai antichi, che risalirebbero secondo alcuni studiosi al 1100 (tra i più antichi della Valle Camonica), altri studiosi li postdatano invece fino al 1500.

I cicli pittorici della Vallecamonica con le opere di Johannes de Volpino, pittore esponente non trascurabile per la decorazione di ambienti sacri di una vasta area nel settentrione della penisola tra la fine del ‘400 e gli inizi del ‘500, fu rappresentante notevole di quella che gli storici dell’arte chiamavano pittura “votiva”.Autore di un vasto numero di affreschi nelle valli bergamasche, transitò poi per la nostra Valle fino a raggiungere il Trentino.La tecnica del maestro di Volpino è molto realistica a tratti addirittura aggressiva, di matrice popolare. Possiamo trovare i suoi affreschi nell’abside della chiesetta di S. Apollonio considerata una delle più antiche della Valle, la cui struttura tipicamente romanica viene fatta risalire al XI secolo. La sua opera costituisce quindi l’attestazione, nella nostra terra, seppur in ambito di “pittura minore” di una originalità artistica che seppe farsi apprezzare e valere ben al di fuori dei propri confini.