Comune di Pisogne

Il Comune
Via Vallecamonica, 2 25055 – Pisogne (BS)
Tel. 0364/883011
Fax 0364/87446
info@comune.pisogne.bs.it

Sindaco: Oscar Panigada

Informazioni Generali
Abitanti: 8.048
Altezza: 198 s.l.d.m.
Mercato: venerdì
Festa Patronale: S. Costanzo, 12 maggio

Manifestazioni e Ricorrenze

Mercato Settimanale: tutti i venerdì nella piazza principale del paese dalla 7,30 alla 12,30
Festa del Patrono San Costanzo di Pisogne: fiera e spettacolo pirotecnico (11 e 12 Maggio)
Festa del Villeggiante a Grignaghe (Mese di Agosto)
Festa del Patrono San Lorenzo di Fraine: palo della cuccagna, stand gastronomico (10 Agosto)
Mostra Mercato dell’Artigianato: cantine e vicoli del centro storico di Pisogne (Settimana di Ferragosto)
Festa di San Bartolomeo a Toline: stand gastronomico (Ultima domenica di Agosto)
Festa del Patrono S. Gregorio di Toline: intrattenimenti (I° fine settimana di Settembre)
Festa della Madonnina di Govine: fiera e spettacolo pirotecnico (8 Settembre)
Festa del Fungo e della Castagna: fiera prodotti alimentari tipici (Ultimo fine settimana di Settembre)
Festa di San Gerolamo: stand gastronomico (30 Settembre)

Descrizione
Situata all’ estremità nord del Lago d’Iseo, allo sbocco della Valle Camonica, Pisogne occupa un’area molto vasta e comprende, oltre al capoluogo, numerose frazioni: Fraine, Grignaghe, Pontasio, Siniga e Sonvico situate in zona montana, Toline in riva al lago e Gratacasolo nel fondovalle. Pisogne ha sicuramente origini molto antiche; si hanno tracce di frequentazione umana già nell’Età del Bronzo, testimoniate dalle incisioni rupestri della Loc. Biösca. I primi insediamenti erano, però, probabilmente collocati nella zona collinare – montana, essendo l’area a lago acquitrinosa. La posizione geografica e il sottosuolo ricco di risorse minerarie, concentrate prevalentemente nella valle del Trobiolo e sfruttate sin dall’antichità, fecero di Pisogne un importante mercato nelle Alpi. La Via del Ferro collegava la zona mineraria di Pisogne alla Valtrompia, dove si producevano manufatti,attraverso il Colle di San Zeno ed alla Valcamonica attraverso Gratacasolo e la Beata. Con la conquista carolingia Pisogne, come del resto la Valle Camonica, venne concessa in feudo al monastero benedettino diTours che avviò sia la gestione fiscale del territorio, che un’opera di promozione religiosa. A questo periodo risale l’attribuzione del patrono San Martino, che era stato appunto vescovo di Tours, alla frazione di Sonvico e del patrono San Gregorio alla frazione di Toline. Nella seconda metà del XV secolo prese l’avvio la costruzione della chiesa di Santa Maria della Neve per volere dei cittadini di Pisogne che ne affidarono la conduzione alla Confraternita dei Disciplini. Sempre grazie all’impegno de “li homini de Pisogne”, negli anni 1533-34 il pittore Gerolamo Romanino fu incaricato di affrescare l’interno della chiesa. Con la decadenza della Repubblica Veneta si accentua purtroppo il fenomeno del banditismoche vedrà in Giorgio Vicario il suo massimo esponente locale, con il compito di amministrare la giustizia in assenza di un’autorità legittima. Alla fine del secolo, dopo almeno settecento anni di centralità commerciale di Pisogne, la sede del mercato viene trasferita, in modo tutt’altro che indolore, a Lovere, così pure la Valcamonica, tra gli anni 1797 e 1859, viene compresa nella provincia di Bergamo. Con l’arrivo di Napoleone prima e del governo austriaco poi,si ha la privatizzazione dei beni un tempo appartenenti alla comunità dei vicini. Ciò da l’impulso ad una nuova imprenditorialità da parte di privati che avviano una politica economica basata sulla produzione delle sole materie prime carbone e ferro. Con il governo austriaco prende avvio il progetto di industrializzazione che caratterizzerà l’economia di Pisogne fino ad anni recenti. Lo sviluppo industriale riguarda anzitutto il settore siderurgico, ma anche la produzione di gesso e le filande. L’industrializzazione vide tuttavia gravi momenti di crisi che costrinsero, fra gli altri, anche i cittadini di Pisogne ad emigrare all’estero in cerca di fortuna. Mete privilegiate di questi emigranti, prevalentemente minatori,furono i grandi bacini metalliferi europei, specialmente quelli del Belgio edella Germania. Agli inizi del Novecento venne costruita la ferrovia Iseo – Edolo, inaugurata l’8 luglio 1907, che portò nuovo impulso sia all’industria che al turismo. Negli anni cinquanta si ebbe la chiusura dell’ultima miniera di ferro, ancora attiva, in territorio pisognese e fra gli anni settanta e ottanta la crisi economica portò alla chiusura della maggior parte delle industrie della zona.

Itinerari
La Via del Romanino
Pisogne – Sedergnò – Corna dei Trentapassi (m 1248 s.l.m.)
Fraine – Corno Palazzo – Grignaghe


Da Vedere:

Il centro storico

Chiesa di Santa Maria in Silvis

Il Parco comunale Gratacascolo

Le Frazioni Montane

Mappa del Comune: