La passeggiata Sant’Onofrio



Dislivello: Bovezzo metri 210; Le Pantere metri 535; Sant’ Onofrio metri 962


Tempo previsto:
ore 2 (solo andata)

Difficoltà: facile

 

 

Descrizione:

Dalla località di Sant’ Onofrio si gode una splendida vista sul lago d’Iseo. La chiesetta settecentesca custodisce una statua del Santo eremita. Il borgo, che si snoda dalla collina verso il fiume, testimonia il ricco e nobile passato con palazzi ed eleganti abitazioni che aprono i bei portali in arenaria sulle strette e antiche vie che portano al castello.

Le stagioni migliori per effettuare la gita sono la primavera e l’ autunno, buoni però sono anche i mesi invernali, sia per la solatia esposizione del tracciato che per l’opportunità di trovare condizioni di massima trasparenza atmosferica.

Si parte da Bovezzo, una decina di minuti di auto dalla città (ma è anche comodamente raggiungibile con i mezzi pubblici dell’Asm); dalla chiesa parrocchiale seguendo via Castello ci si porta nella parte alta del paese e da qui, mediante una scala in cemento, si sale al cubico acquedotto in cemento che sovrasta le case della borgata. Si prosegue versi sinistra seguendo il sentiero che si infila nel bosco in lieve pendenza.

Dopo una decina di minuti di cammino si giunge in località Stalle, posta sulla dorsale con bella vista su Consesio e sulla verde conca delle Roncaglie che si allarga alla base della boscosa valle delle Bedole. Si continua ora seguendo la stradina che sale tortuosa; si tocca una santella e da questa si sale alle Pantere (o Pentere, metri 535) dove ci tre cascine (una sotto la stradina e le altre due appena sopra) con bei prati e vecchi castagni. Si procede ora un lungo un tratto pianeggiante che aggirata sulla destra la dorsale, porta in breve alla vecchia santella (meta molto frequentata) con affreschi raffigurati la Madonna col Bambino con ai lati S. Fermo e S. Onofrio.

Eretta nel 1901, la santella venne in seguito restaurata nel 1982 dagli “Amici della montagna” con il concorso dell’ “Opera bresciana delle chiesette alpine“. Si continua ora su sentiero che si inerpica a zig-zag alle spalle del sacro manufatto; alternativamente si può anche scegliere di seguire la traccia che sale sulla sinistra.

Superato il Dosso Cornicchia e la Salve Regina si presenta un tratto pianeggiante: a destra si apre la selvaggia valle del Cannone, mentre a sinistra sale verso la cima il boscoso canalone del Paradiso. A questo punto la meta non è più un miraggio. Superato ora l’ultimo strappo del sentiero, in pochi minuti si è sulla cima, non prima di avere toccato una casetta con un piccolo orto e la vecchia cascina che sorge al limitare del bosco.

A pochi passi dalla cascina, proprio sul culmine della prativa sommità che caratterizza il monte, sorge l’antica chiesetta (privata) di S. Onofrio (metri 962), il cui interno è impreziosito da un ciclo di affreschi del Romanino che illustrano la storia di S.Onofrio e da una Madonna attribuita al Foppa. Da lassù si spazia sulla pianura e sulla città che appare placidamente adagiata ai piedi delle propaggini collinari.