Il morto che tira le gambe di notte

Sul monte Bronzone viveva una ragazza che si chiamava Teresina; la gente la chiamava Dispettina per i dispetti che faceva a tutti. Suo padre era in Francia a lavorare nei boschi e a tagliare le piante; sua madre era in casa ma era mezza malata e camminava con le stampelle e aveva due figli ancora piccoli a cui dare da mangiare. Teresina era la più grande dei figli e aveva quindici anni. E invece di essere quella che aiutava in casa, era quella che rispondeva male a sua madre e a tutti coloro che le dicevano qualche cosa; scappava spesso di casa per andare a gioca e per fare scherzi alla gente che stava lavorando.

La ragazza andava nei campi a far dispetti; scuoteva gli alberi e faceva cadere le mele ancora verdi; strappava i cespi di cavoli; tirava giù i baccelli dei fagioli e andava dove c’erano le cassette delle api e con un bastone le faceva scappare e poi fuggiva e le api pungevano la gente che passava da quelle parti. Un giorno sua madre dal balcone di casa la chiamava: “Teresina, Teresina”; ma lei pur essendo vicina, non rispondeva. In quel momento stava passando un vecchio con una gran barba: il vecchio disse: “Teresina, tua madre ti chiama”. Lei ribatte: “Interessati delle tue faccende brutto pitocco” e prende dei sassi e li scaglia sulla testa del vecchio. Lui si ferma e dice: “Sei una ragazza cattiva, villana e dispettosa; ricordati che quando sarò morto verrò a tirarti le gambe”. Il vecchio venne a morire poco tempo dopo. Una sera mentre s’era già fatto buio, Teresina era ancora fuori casa; ha l’impressione che qualcuno la chiami per nome; si guarda intorno ma non vede nessuno. Poi ancora sente il suo nome: “Teresina” e non vede nulla. Molto impressionata da quella strana voce, se ne va di corsa e senza dir nulla a nessuno, si mette a letto piena di paura. Ma quella sera non accadde più nulla. Sere dopo, sente ancora la voce che dice: “ Teresina sono qui sotto il portico”. La notte seguente ecco ancora la voce: “Teresina sono sul primo gradino” e poco dopo: “Teresina sono sul secondo gradino” e di lì a un momento “Teresina sono sul terzo gradino”. La ragazza era a letto nella sua stanza, tremante di paura; batteva i denti come se avesse un gran freddo. Poi ecco che battono alla porta; e poi la porta si apre e poi la voce più vicina che dice: “Teresina, ora ci sei”. Sente che qualcuno invisibile le prende le gambe e tira e tira: così sviene per lo spavento. Rivenne molto tempo dopo, ricordando tutto con spavento; fu allora che promise a se stessa e alla Madonna di essere savia, per la gioia dei suoi genitori.